lunedì 15 febbraio 2010

Nel buio della sala

L'uomo che verrà avrà una sorella maggiore magnifica. Di coraggio disperato e silenzio.
L'uomo che verrà non avrà altra eredità che il racconto di giorni tragici, da tenere vivi in tutti coloro che verranno dopo. E dopo ancora.
E ora, soprattutto, che di ricordare c'è più bisogno che mai.
Un film senza enfasi alcuna, la retorica ridotta all'osso di un tema di quarta elementare. Solo il crudo orrore dell'eccidio.

[Note a margine per Spike Lee: la prossima volta che ti capiterà di fare un film su una strage, per favore, evita di buttarci dentro il gigante buono e il bambino rincoglionito, tra l'altro fastidiosamente somigliante Pinocchio. Ché io odio Pinocchio. E guardati prima L'uomo che verrà, che è un bel modo di trattare certi argomenti duri.]     

2 commenti: