lunedì 31 marzo 2008

Pollice verde

Sono stati giorni di terra voltata e sudore, questi.
La lama dell'aratro ha ferito la quiete apparente del campo, aprendo all'aria le zolle.
Questo è il momento di seminare.
Scalzo, i piedi affondati nella terra, getto parole che sono brandelli di anima. Sarà un giardino rigoglioso se ti lascerai piovere su di me.

giovedì 27 marzo 2008

Di getto

Ho ancora fame di imparare.
Una lingua come si deve, suonare uno strumento, cucinare con garbo.
Sapere tanto di cinema, musica, teatro, letteratura.
Affondare nel senso delle cose. Cercare qualche perché.
Non voglio sedermi adesso, è ancora tempo di camminare.

mercoledì 26 marzo 2008

Allo specchio

Di questa Pasqua ricorderò la grandine, come tre dita di bianco sull'asfalto di un ponte (quello che per molti anni fu il più grande d'Europa per ampiezza dell'arcata). Il viso da Buddha della piccola Arianna -quattro pasti di latte al giorno e la mela grattugiata con due gocce di ferro, a metà mattina-, i capelli neri sugli occhi color tempesta. La zazzera bianca di Adelina indaffarata a giocar bambini, i suoi sguardi traversi a indagarmi il silenzio.
Non dimenticherò le spalle stanche del peso di Primonipote, addormentatosi in braccio a me per la tenera ostinazione di volermi come rifugio di quel sonno tutto mal di pancia e adenoidi.
Resterà la grazia radiosa di Sorellauno, come un taglio nella memoria, felice di due bambini che così belli nessuno se li aspettava.
E infine ricorderò l'essermi riconosciuto, nell'aria di festa e pioggia, finalmente pecora nera.

venerdì 21 marzo 2008

Bersaglio mobile

Pesci (19 febbraio - 20 marzo)
La cantautrice Sarah McLachlan ha dichiarato durante un concerto: "Mi piace cantare le canzoni deprimenti". Nel brano degli U2 A man and a woman, Bono dice: "L'unica sofferenza è non provare nulla". Questi saranno i tuoi modelli per la prossima settimana, Pesci. Spero che ti facciano sentire grato per la tua capacità di provare emozioni intense. Sei fortunato a essere così sensibile: è una benedizione avere tanta forza vitale! Perciò, sii orgoglioso di sentirti malinconico e oppresso. Fatti le congratulazioni perché sei un esperto di senso di colpa, confusione e ansia. Sei più vivo di tanti altri. Hai un'anima grande, profonda e selvaggia come il Rio delle Amazzoni.

[Cazzo, odio quando gli oroscopi mi indovinano così, come fossi una mammoletta!]

Sartoriale su misura

Sono giorni senza requie, questi.
Il tempo è vincolato ai ritmi serrati del dovere. L'abuso di lavoro dovrebbe essere condannato per legge: è un crimine contro l'umanità.
La notte, poi, si trasforma in un interminabile trambusto di maldestre parole non dette. Quando finalmente trovo il tempo di riposare nella cuccia del divano, il sonno è ormai fuggito altrove. Andato a inseguire chissà quale altro ubriaco di veglia.
Allora mi aggrappo alle fauci delle luci che filtrano dagli scuri, per non scivolare in pensieri troppo malinconici.
Tenersi in equilibrio sul filo da imbastire è un arte imparata da piccolo, al circo delle sarte. Bisogna andare a naso, seguendo i colori delle stoffe e sapere i sette trucchi per infilare l'ago nella cruna.
Adelina è stata una brava maestra in cuciture, mi ha insegnato che la stoffa chiede tempo per diventare un buon vestito, come la sarta vuole silenzio per indovinare il taglio.

giovedì 20 marzo 2008

Spring time

Il primo giorno di primavera porta in dono cielo terso e aria frizzante. E la luna piena, a smaltire la tristezza di un treno che parte portandosi via la gioia di Allstar bianche a fiori rossi.
Ci sono giornate che sono belle a partire dalle scarpe che stringono il piede.

domenica 16 marzo 2008

Le tonalità del rosso

Zara Bimbi ha vestiti deliziosi tra cui scegliere un regalo per Arianna. Impossibile resistere a un abitino dannatamente anni settanta, bianco e fucsia, completo di stilosissima mutandina abbinata.
Un ex-fidanzata dai capelli rossi mi guarda stupita, mentre mi destreggio indolente tra i sei-nove mesi -le taglie in mensilità mi fanno molto più ridere di quelle in numeri o in lettere-, ma essere zio vuol dire anche la coda del sabato alle casse affollate.
Un incontro a sorpresa, questo con Rossamalpelo, che mi ricorda il mio buon gusto in fatto di donne: belle, intelligenti e simpatiche, ma solo una qualità per volta. Sono uno pigro di indole, io. E poi non credo a certe leggende metropolitane.
[Amo, piuttosto, il particolare che inficia la perfezione, un altro difetto di cui rendere conto.]
Il suo fidanzato è molto più simpatico di me, anche se si chiama quasi come me. Ridiamo subito insieme e mi invitano al volo al concerto di Paolo Benvegnù, allo Spazio 211.
Non so resistere ai fuoriprogramma. E, come al solito, faccio bene a lasciarmi tentare.
Trovo lì le parole che cercavo da dieci giorni due ore e diciannove minuti, da sussurrare all'ibisco rosso che rifiuta di aprirsi.


 

giovedì 13 marzo 2008

mercoledì 12 marzo 2008

Il senso delle cose

no|stal|gì|a
s.f.
AU stato di tristezza e di rimpianto per la lontananza da persone e luoghi cari o per una situazione passata che si vorrebbe rivivere, che talvolta può evolvere in manifestazioni di carattere patologico: provare n. del tempo passato, era assalito dalla n. del suo paese, ricordava la sua gioventù con n.

[ovvero, non lo do a vedere ma manchi che non si respira neanche più bene.]

martedì 11 marzo 2008

Home sweet home

Della mia casa amo la musica.
Il pianoforte, la mattina, ad aprire giornate incerte sul filo di note sconosciute. Umori di nebbia assecondati in tristezza o voltati in allegria scriteriata, nello spazio dei tredici passi del portone. Archi il pomeriggio presto, come accompagnamento al mio torpore. Le percussioni per la sera, come un bentornato battuto forte sul timpano distratto, a far tremare le tre ossa dell'orecchio.
Della mia casa amo i tetti rossi sugli edifici ocra, un lato di portici
, la piazza quadrata, il generale in mezzo. E il conservatorio Verdi che mi ha fa compagnia di suoni mentre fumo sul balcone.
Ora che devo andare via, non riesco a non pensare che ovunque sarà più silenzioso.


domenica 9 marzo 2008

Senza dormire

La notte corre veloce: quattro negroni e un triestino che non mi lascia mai la quiete del bicchiere vuoto. È divertente questa gente di festa che sa tenerti il riso incollato alle labbra, la parola pronta e il tasso alcolico sopra soglia di serietà. Giancarlo uno è andato a fuoco, ma il due è gremito di gente, suoni, sudore.
Non so fare a meno di stare in giro, sono giorni che la strada mi chiama.
L'alba mi coglie barcollante per via, la strada di casa dimenticata al terzo giro di brindisi. I
n cielo carta da zucchero e il silenzio di una pioggia leggera mi sorprendono con incollato alle meningi un pensiero che inizia per esse. Sempre il solito.
Il giorno me lo salva solo la colazione dei campioni: un moment e un plasil [ringrazio di cuore l'inventore del magico connubio e del suo nome, che continua a farmi ridere da sabato mattina].
Il resto del giorno è stato un marciare lento dietro lo striscione dello Scoordinamento Lesbico o al fianco delle agguerritissime signore di Alma Mater.
Ma sono cresciuto in un gineceo, ci sono posti in cui mi sento davvero a mio agio.

venerdì 7 marzo 2008

Fondamenti di scienza delle costruzioni

Ci sono pensieri che mi rubano il sonno. Me lo sfilano con mani di fata dagli occhi socchiusi, lasciandomi solo il freddo del divano su cui arrotolarmi in battaglia.
Chiudo gli occhi per disegnare una rotta in questa guerra di stolti, il buio è inficiato da scaglie di luce a forma di stella, che mi rendono inerme. Non c'è spazio neanche per abbandonarsi alla notte, qui.
Non esiste la pace. Cazzo!
Solo lottare con le dita tra i denti.
La strada è segnata anche se non si vede sentiero, e io non ho altro che dita senz'unghia e parole di argilla per stare ritto sui piedi e andare.
Ma con l'argilla si fanno i mattoni e questa lezione qualcuno la dovrebbe imparare. Si costruisce anche dicendo. La malta di credere.

giovedì 6 marzo 2008

Trentanove e nove

Ogni tanto penso che mi ci vorrebbe una febbre di quelle che facevo da bambino. Quaranta gradi di incoscienza e deliri. Guidare un esercito di topi a rosicchaire i baffi di Vittorio Emanuele, sconfiggere l'aspirapolvere ingolfandola di Pietro Micca pronto a esplodere, parlare con uomini rettile sulle panchine sotto casa. Avere la testa svuotata di pensieri, lasciarvi fare il favo alle api che colano giù dal naso e dal'ansa delle orecchie. Ebbrezza da paracetamolo.
E una convalescenza lunga di libri e vecchi film. Ho tante cose indietro.

mercoledì 5 marzo 2008

Binario 9

Ci sono partenze che sono come lo sgravarsi da un peso. Il levarsi dello zaino dopo la salita. Addii sui binari che lasciano andare solo me che rimango.

martedì 4 marzo 2008

Punti elenco

Perplesso,  un po'.
E stranito. 
L'umore fa a pugni col sole terso di oggi. Col vento che si è portato via il sonno.
Troppa voglia tenerezza, per essere così alto e largo di spalle, che quasi mi stona addosso.
Troppa fame di scappare.
Cambiare la vita. Tagliare completamente con il mio ieri e ricominciare da capo.
Un po' di paura.
Raffiche di ipocondria da scalciare lontano.
Voglia di baciare l'ultimo lembo della spina dorsale, quell'angolo di pelle appena nascosto dall'incipit dei glutei.
Ecco.
Oggi sto così.

lunedì 3 marzo 2008

Spring Time

La primavera arriva di notte. Perché il sole che scalda le spalle non è sufficiente a far girare stagione in avanti. Nemmeno se il pomeriggio vola con il cappotto appeso al braccio e una sorta di allegria segreta nascosta nelle viscere. Camminare è solo il trucco necessario a evitare una domanda.
Allora si va, per lasciare tempo alla sera di arrivare.
La primavera è lì. Trovata in un giramento del capo, in una metà di sogno. Nel tepore buio delle due, nell'aria che profuma di viola mammola, nel silenzio dei passi. Nell'ultima sigaretta prima di dormire.


[E che non si azzardi, la dannata bolla artica!!]