La neve di Marzo sembra cotone gettato per dispetto sulle facce assonnate della gente.
Lo sguardo che fino a pochi giorni prima tradiva il pensiero della primavera, ora è volto a terra, a evitare pozze d'acqua e ghiaccio che quando ci balzi dentro fanno un ridicolo spacioch. Sembra un'ingiustizia, la neve di Marzo, che costringe alla prigione dell'ombrello e alla tortura delle scarpe bagnate. Che obbliga tutti a sparlare con meraviglia del tempo, a raccontarsi in centimenti caduti:
- Da me almeno venti.
- Da me venticinque.
- Io, invece, ahimé, solo normodotato.
E mentre tutti parlano e misurano e fanno a gara di stanchezza, continuano a cadere fiocchi come coriandoli di una festa bianca che forse è solo una festa di addio. Tentare di evitarli è una danza da fare col cappotto e la sciarpa: passi incerti, balzi, giaravolte, da riguardare con un sorriso mentre si cammina all'indietro.
La neve di Marzo sono i titoli di coda dell'inverno più lungo che ricordi, da leggere con attenzione mentre tutti si alzano e vanno via sbuffando.
Che poi arrivano domaniche mattina come questa: il sole che sbianca le pareti di casa e scalda la pelle, un silenzio che mette quasi paura. Aspettare che quacuno si svegli, la barba da fare, il gusto del caffè da tenere sul palato. Uscire sul balcone e misurarlo in passi, tredici lunghi, tirare su la testa come una specie girasole, sentirsi addosso le gemme di una voglia nuova. Un inizio.
questa domenica di sole è una manna!
RispondiEliminache poi viene la voglia di uscire. per lasciarsi catturare da quel sole.
RispondiEliminae sul balcone si pensa ai gerani da mettere. e di quale colore.
e speriamo che siano titoli di coda e non come in Piramide di paura, che dopo i titoli riprende il film...
RispondiEliminasperiamo che questi titoli di coda siano definitivi e che non ci sia un reprise..ps. ho visto che ti piace haruki murakami.. che dire.. finalmente qualcuno che lo apprezza :)un salutog.
RispondiEliminanon potevi raccontarlo meglio...
RispondiEliminaSi, un risveglio. Dopo che proprio si arriva a non poterne più, si svela il sole. E ride, e gioca con noi poveri umani...
RispondiEliminaTi muovi con leggerezza sulla pesantezza di questo fine inverno...
RispondiEliminaPasso per lasciare un saluto, torna presto.
RispondiEliminaachille.. ci voleva, vero?elena.. già, si pensa a mettere via il cappotto, e vien quasi voglia di cenare all'aperto. .cassie.. questa volta non ce la farei..carewall.. a giudicare dal cielo, no, direi che sta proprio finendo..nonsisa.. oh, sì che si poteva. in fondo bastava dire: non ce la faccio più..cumino.. già, poveri umani, ché io vorrei essere gatto..pepper.. è per invogliarlo con delicatezza a levarsi dai coglioni..cumino.. magari sì, quando ritrovo le parole per dire..
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