Di spalle, sentivo gli obiettivi che raschiavano avanzi di luce dai tetti inermi.
Il buio calava lento, danzando su un ritmo di click, e toglieva vigore ai colori e a me. Solo le arance sembravano vive in quella penombra.
La punta di una sigaretta guidava i miei passi come un faro, il respiro era il suo giro.
Oltre la ringhiera, troppo spazio da abbracciare con uno sguardo solo.
E c'ero io, voltato di spalle, estraneo alla linea tracciata dagli occhi degli altri, che seguivo l'odore di aspro del vento:
- Buono questo, vero? - mi dicevano dita chiuse su uno spicchio.
Come un'offerta di felicità.
Come descrivi te il deragliare dal sentire comune, non lo descrive nessuno.
RispondiEliminapepper, è che gap mangia tanta frutta...
RispondiEliminaSplendido.
RispondiEliminaeh, pure troppa, guarda cosa scrive... gli sarà fermentato troppo zucchero nel sangue!
RispondiElimina;P
pepper.. è che mi si sono rotti i binari..
RispondiEliminagmai.. soprattutto mandarini, ultimamente..
soffio.. io direi medio, ma io sono un perenne insoddisfatto..
paola.. ops, speriamo che non si faccia aceto, ora..