mercoledì 16 settembre 2009

Come estraneo a me stesso

Il fiato finisce insieme all'ultimo pezzo da centocinquanta battiti per minuto. L'ipod mi propone di fermarmi infilandomi Navi stanche di burrasca (Numero 6) nelle orecchie e io cedo volentieri, mollando la corsa per il passo.
Piove, ma il cappuccio della felpa tiene l'acqua bassa ai pensieri.
All'asciutto di quattro platani, le ultime due zanzare dell'estate si affollano su di me. La mia curiosità naturale le lascia fare: un corpo nero - a piccole macchie bianche - si posa appena sopra il ginocchio, lievissimo, l'apparto boccale infilza la carne senza lasciare sensazione di nulla. Un movimento infinitesimo del capo, mentre le zampe posteriori stanno tese all'aria. Come godesse.
E vola via, lasciandomi sedotta e abbandonata.
Il prurito arriva poco dopo, insieme alla sorella sull'altra gamba.
Con un colpo secco della mano la schiaccio prima che punga. [Curioso sì, proprio coglione magari anche no! Anche se è un vizio che non so togliermi quello di ammirare il meccanismo del pungere.]
Riprendo a correre piano. Come a voler imbrogliare la pioggia che ha cominciato a scendere abbondante.
Il pensieri seguono il filo di una ragnatela.
Ciò che mi distingue dalle bestie è tutto ciò che di me non vorrei. 
        

7 commenti:

  1. anche io voglio riprendere a correre! dannaz!

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  2. se ciò che ci distingue dagli animali è la ragione, sono molte le volte che preferisco dar retta agli istinti.

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  3. ma che c'hai la vista laser?
    come hai fatto a distinguere le macchie bianche?
    gmai

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  4. io pensavo di cominciare oggi a correre!
    pensa un po...
    secondo me la zanza l'ammazzo col fiatone...

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  5. L'ultima frase è un bel tazzebao (non ricordo come si scrive, via)

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  6. sammy.. io non c'ho mai messo tanta costanza come ora. credo di nons tare bene. ecco.

    marlene.. io ho sempre preferito le bestie, ma di tanto.

    gmai.. è che sono uno attento.

    eppi.. e hai corso?

    pepper.. cos'è un tazzebao? scusami, io sono un po' somarello..

    paola.. e che te lo dico a fare..

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