martedì 22 luglio 2008

Documentari

Una mandria che corre nel caldo di fumo.
Il panico lo si legge dipinto nei musi tesi, nello strepitare incomprensibile delle voci.
"Zampe veloci ti salveranno", paiono volersi incoraggiare mentre annaspano di fiato pesante. Nella pancia del gruppo il digrignare di denti sembra un po' più lontano. Ma neanche di dentro c'è sicurezza.
La ferocia delle belve corre in formazione di lato. Insegue. Sferra tentativi di colpo nel mucchio. Accerchia a far sangue.
La bestia più lenta è la più ambita.
L'astuzia è attendere l'inciampo fatale. E poi addosso di artigli.
Chi non ha preso niente di suo si fa addosso a quel bozzolo insanguinato per reclamare la sua parte di gloria. Un morso, un colpo di zampa, anche solo sbavare.
Uno, due, tre, cinque, sette, nove contro uno. Che rimane immobile.
Dai documentari si impara sempre qualcosa: peccato che non fosse la caccia delle iene nella savana, ma un venti di luglio duemilauno per le strade di Genova.
            

2 commenti:

  1. Al solito, meraviglioso il tuo modo di raccontare qualcosa di talmente ingiusto e triste che rende difficile anche il trovere parole per descriverlo.
    Discorso contorto...il mio...

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  2. lamoux.. capito! :) e, al solito, grazie..

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