mercoledì 23 luglio 2008

Colletta

L'allegria dilagante del testosterone, aizzato dai brillantini a pelle delle ballerine, mi chiude all'angolo.
Sorrido. E cordialmente rifiuto il 'movimento sexy', mentre muovo
passi lenti di granchio verso l'aria fresca di fuori.
Il festeggiato si gode la dipartita del celibato mangiando carne cruda e ridendo sguaiato: le tette son belle, sempre. E qui tutti son belli, felici e danzanti.
Ma la malinconia delle feste non mi lascia scampo neanche stanotte. Né me ne lascerà sabato a nozze, col vestito nero e la cravatta arancione, a firmare testimone sulla felicità degli altri.
La mia gioia sono queste passeggiate tristi, alle quattro del mattino, a fare i conti con quello che ho perso.
      

7 commenti:

  1. sei un po' tutto all'incontrario allora...?


    forse no.

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  2. no dai ...non contare ciò che hai perso, conta ciò che troverai!
    della serie: non conta quello che non hai avuto, conta quello che che verrà...

    uffff...!
    :)

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  3. ...ma poi..che hai perso?
    nun te preoccupà...'o ritrovamo!
    :P

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  4. nonsisa.. è che le feste mi mettono tristezza da sempre, non so mica bene il perché..

    gmai.. menomale che ci sei tu che mi fai da investigatore privato.. :)

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  5. guarda che prendo la lente, metto l'impermabile e in 5 min. sono l'ispettore clouseau!
    ;)

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  6. ti capisco...proprio bene. Però soltanto un consiglio. Al matrimonio ricacciala indietro quella tristezza, fingi se ce n'è bisogno. Perchè gli amici te la vedono in fondo agli occhi e se chi si sposa è un amico una vena di tristezza incrinerà per un pochino la sua felicità
    ciauz
    palbi

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  7. palbi.. sono stato perfetto (e ti dirò di più, mi sono anche divertito un sacco)..
    ;)

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