L'allegria dilagante del testosterone, aizzato dai brillantini a pelle delle ballerine, mi chiude all'angolo.
Sorrido. E cordialmente rifiuto il 'movimento sexy', mentre muovo passi lenti di granchio verso l'aria fresca di fuori.
Il festeggiato si gode la dipartita del celibato mangiando carne cruda e ridendo sguaiato: le tette son belle, sempre. E qui tutti son belli, felici e danzanti.
Ma la malinconia delle feste non mi lascia scampo neanche stanotte. Né me ne lascerà sabato a nozze, col vestito nero e la cravatta arancione, a firmare testimone sulla felicità degli altri.
La mia gioia sono queste passeggiate tristi, alle quattro del mattino, a fare i conti con quello che ho perso.
sei un po' tutto all'incontrario allora...?
RispondiEliminaforse no.
no dai ...non contare ciò che hai perso, conta ciò che troverai!
RispondiEliminadella serie: non conta quello che non hai avuto, conta quello che che verrà...
uffff...!
:)
...ma poi..che hai perso?
RispondiEliminanun te preoccupà...'o ritrovamo!
:P
nonsisa.. è che le feste mi mettono tristezza da sempre, non so mica bene il perché..
RispondiEliminagmai.. menomale che ci sei tu che mi fai da investigatore privato.. :)
guarda che prendo la lente, metto l'impermabile e in 5 min. sono l'ispettore clouseau!
RispondiElimina;)
ti capisco...proprio bene. Però soltanto un consiglio. Al matrimonio ricacciala indietro quella tristezza, fingi se ce n'è bisogno. Perchè gli amici te la vedono in fondo agli occhi e se chi si sposa è un amico una vena di tristezza incrinerà per un pochino la sua felicità
RispondiEliminaciauz
palbi
palbi.. sono stato perfetto (e ti dirò di più, mi sono anche divertito un sacco)..
RispondiElimina;)