giovedì 12 febbraio 2009

A scuola di ballo

Il cielo giallo si pianta rovente tra gli occhi. Come la traiettoria esatta della pallottola di un cecchino. Bang. E non c'è più nulla oltre il grigio scuro della notte sul giallo del fosforo.
Nelle orecchie tuona l'abbaiare dei cani, sibila l'aria ferita dagli spari. Esplosioni scandiscono la marcia del tempo.
La poltrona non basta a tenermi ancorato alla realtà di un cinema di periferia.
Il colore, denso, cola su ogni cosa; mi avvolgono i movimeti nervosi dell'animazione. Un'altra raffica e sono morto, completamente ingoiato dalla storia.
L'immaginario che cela l'orrore rende l'orrore ancora più vero. La memoria nasconde. Per difendere, forse.
Ma basta un sogno di cani e la voglia di fare domande per non lasciare cadere, ancora una volta, il passato nell'oblio.








Bisogna guardare fino in fondo: la realtà è ben più crudele dell'immaginazione.
E, alla fine, si fa fatica a non stare male.


4 commenti:

  1. Ecco, in questo periodo è meglio se ci sto lontana da queste cose...

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  2. io vorrei andare a vederlo.
    ma se consideri che sono riuscita a vedere persepolis solo la settimana scorsa...
    tanto per dare un'idea dei tempi, ecco...

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