domenica 26 aprile 2009

Milano, 25 aprile 2009

Ed è un onore vedere sfilare quelli che restano, sfiancati dal tempo passato e dalla tristezza di questi tempi bui. Applaudire -che per dire grazie ai partigiani solo questo si può fare- e cercare in quegli sguardi ciò che a noi manca.
Poi cantare Bella ciao a squarciagola, al suono allegro degli ottoni. E commuoversi inevitabilemente un po'.
    

10 commenti:

  1. E non t'è venuta voglia di darti alla macchia e dar vita a una nuova Resistenza? (b)

    RispondiElimina
  2. arrivano, eh? appena mi ricordo di ricaricar le pile arrivano..

    RispondiElimina
  3. hai detto bene: un onore.
    e ben venga la commozione :)

    RispondiElimina
  4. in effetti non ho mai ritrovato lo sguardo di mio nonno negli occhi di qualcun altro che non fosse un altro partigiano. quella forza, quella fierezza di essere onesti fino in fondo e soprattutto quella voglia di giustizia e di percezione del prossimo come una persona libera e portatrice di diritti.

    RispondiElimina
  5. b.. certo che sì, ma ti pare..

    stré.. certo che sono proprio scarso.. :(

    elena.. già, che non sembra.. ma ti smuovono veramente qualcosa dentro d'importante..

    RispondiElimina
  6. gmai.. ecco, hai colto nel segno..
    ma che bello avere avuto un nonno partigiano, io ne ho avuto uno che era sempre a marcar visita o prigioniero..
    che noia..

    RispondiElimina
  7. in effetti ho avuto due nonni (lui e lei) davvero fantastici!
    meno fantastico è stato che mio padre, ancora nei "mitici" anni 60 e superato da un pezzo il periodo buio, non trovava lavoro per aver sposato mia madre, figlia di un comunista (ebbene si, prendevano ancora informazioni del genere e ancora pesavano sulla storia personale!).
    verità vera! passarci per crederci!

    RispondiElimina