venerdì 12 giugno 2009

Scienze della comunicazione

Oggi vorrei saper suonare il piano.
Se sapessi suonare il piano, oggi, spalancherei le finestre e lascerei andare sui tasti questi pensieri fatti di scirocco e morsi a far sanguinare le labbra. Li lascerei scivolare per ore, giù dal balcone che dà sul cortile, come un rubinetto dimenticato aperto che trabocca dal quarto piano. Uno scroscio violento a spampanare i gerani della signora di sotto.
Che sentano tutti che sono per te. E non mi importa di ciò che diranno della mia oscenità. Non ho alcun pudore, mai avuto pudore.
[E so bene che dovrei vergognarmi anche di questo.]
Purtroppo, però, non so suonare nulla e mi si ingolferà il fiato di tutto questo sentire.
Ché quando ero bambino, Adelina non c'ha pensato che mi sarebbe mancato un modo per dire le cose e mi ha riempito i giochi solo di stoffe e bottoni. E Angelo già a sei anni mi portava in bottega -chè non c'è tempo per certi trastulli quando s'ha da campà- a insegnarmi il gusto metallico dei transistor.
Allora non mi resta che dirtelo provando ad accostare tre pezze di seta, un pugno di resistenze e un filo di stagno.
    

10 commenti:

  1. sicuro di non saper usare i tasti? non ti ascolti o non ti leggi?

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  2. che cosa romantica. sei uno sciroccato ;)

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  3. qualcuno diceva che se la notte stai in silenzio sopra un prato e sotto un cielo stellato puoi sentire suonare le stelle.

    beh se accosti quelle cose lì, lo sai, ci fai i personaggi di una storia e allora la devi inventare. intanto se vuoi ti costruisco un teatrino, quelli di legno con le tendine rosse che sia aprono a mano e dietro o sotto a muovere le pezze per far ridere bambini ammalati in un letto. non sarebbe bello?

    neru

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  4. bastano due bacchette di legno, dei secchi, un coperchio di lamiera e una ringhiera da usare come un'arpa...per il resto vai di voce e urli.
    vuoi provare?

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  5. Mi son commosso *__*
    Cioé, mica facile incrinare un pezzo d'idiota come me...

    p.s. io suono il piano... ed p vero qujel che senti, puoi essere osceno col piano, senza che nessuno ti accusi...

    p.p.s. ... io non ho il piano a casa mia, e non sai quante volte ho voglia di suonarlo, e non c'è.

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  6. Ed ogni accostamento, in questo post, è musica e poesia.

    Poi, se vuoi, mi sono trovata con una partitura in più di Camille Saint - Saens "Le Cygne" pour violoncello et piano, se interessa per te è omaggio :)

    s.

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  7. Infatti il suono è come pioggia, che però struscia sui tasti e sale verso l'alto... E a volte, gli accordi si cuciono tra loro come certi pezzi di stoffa, e bruciano scoppiettando come lo stagno che fonde.(b)

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  8. ero io quella che ha scritto "genio puro".
    Ci tenevo a precisare dato che sono uscita nel commento come "anonimo".

    :)

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