giovedì 14 maggio 2009

Manuale di insicurezza per decreti pavidi

Io non so parlare del mondo.
Non riesco a parlarne senza che una rabbia funerea mi attraversi intero, gonfiando le vene delle mani e quelle sulle tempie. Senza che l'ira si impossessi di me e una nausea feroce mi prenda il ventre. Nausea del mondo e nausa dell'ira. E la strana paura di me, di quello che dico, di ciò che penso potrei.
È che vorrei sapere partecipare al mondo come partecipano altri più sani. Donandosi. E dando qualcosa che non sia rabbia, che non sia nausea. Che forse, ora, non servono a nulla.

Oggi la radiosveglia ha cantato il giornale radio delle sette e trenta.
Mi sono alzato barcollando e ho inciampato tre volte nel gatto.
Colpa del decreto sicurezza che mi rende insicuro, incerto nei passi, e temo anche che Arturo sia extracomunitario.
È nera, infatti, l'infame bestiaccia.
È che mi fa paura tutto quello che dovrebbe rassicurarmi.
Mi fanno paura le ronde. Chi organizzerà le ronde per controllare le ronde, mi chiedo. Quando mi malmeneranno perchè mi piace ascoltare le storie di quel tizio che cerca di vendermi elefanti di fintoebano, chi mi difenderà? Mi fa paura la paura usata come strumento per inchiodarci in casa, per impedirici di imparare il mondo con le mani. Per impedirci di conoscere altro che non sia la paura stessa. 
Mi fa paura anche solo l'idea dei medici spia. Mi fa paura la tubercolosi che cova già l'epidemia, pronta a esplodere quando il timore di una denuncia terrà la gente lontana dagli ospedali.
Mi fa vergogna respingerere navi cariche di persone. Mi fa vergognare che si giochi a rimpiattino con un buco di culo come Malta, mentre le persone muoiono in balia delle onde. La responsabilità è nostra. E di nessun altro.
E intanto, mentre per la paura di pochi vili si uccide la speranza di molti uomini, a rifare l'asfalto del corso è un povero negro, a tirare su i muri di casa un rumeno di merda, chi guarda tua madre che lentamente muore di inedia è un filippino del cazzo, moldava la babysitter, il pane che mangi è arabo, la menta del mohito con cui ti trastulli la sera la vendono a fasci i marocchini a Porta Palazzo. E non solo. Cucinato da un musogiallo il cibo che tanto ti piace, il nuovo medico della mutua un indiano, albanese l'elettrauto, un terrone il pizzaiolo, somalo chi raccoglie a Pachino.  
Tra poco non potremmo più fare nulla senza gli altri che vengono da lontano e tu continui a respingere.
A difendere un confine che non esiste.
Il confine lo ha già sbaragliato il bisogno. E se tu sei umano, il tuo dovere è aprire, accogliere, condividere. Usarti per trovare soluzioni possibili a situazioni impreviste e non limitarti a respingere il problema dall'altra parte del mare.
Non si possono chiudere le porte alla vita.

Io non sono un migrante. Ma sono senza una terra che possa dire mia. 
Mio nonno andò in Belgio con una moglie e tre figli. E tornò in patria con una moglie diversa e qualche figlio di più. Ha scavato buchi profondi nella terra e ha avuto la fortuna di uscirne intero. Il Belgio in cui non era nato gli aveva però dato lavoro e amici, una lingua e la scuola.
Ne ha fatto un cittadino, per sempre.
Mio padre parlava meglio il francese dell'italiano. In alternativa aveva solo un dialetto arcaico che nessuno ricordava più. Mia madre rise quando lo senti dire bonaca invece che giacca, ma si fece migrante anche lei. Da Enna a Torino è quasi più lontano che da Triopoli a Taormina.
Io sono di seconda generazione, come i ragazzini cinesi che stanno sotto gli zaini davanti alle scuole.
Non ho patria, come loro. E di terrone me ne son presi tanti come un insulto, e tanti ridendoci insieme. Ché son proprio terrone, non c'è nulla da fare!
La gente di qui mi sente subito straniero per l'accento stonato e usare la minchia come un intercalare, invece del piciu. Sono straniero per i dolci che mangio e che so cucinare, per il mischiare l'uvetta alle sarde, perchè aspetto i ragali dei morti.
E allora ditemi, che differenza c'è tra me e loro? Che io, davvero, non la so vedere.
     

21 commenti:

  1. Non sei l'unico a non vederne, di differenze. Ma c'è chi le vede e purtroppo da quelle si fa governare.
    E anche io più che rabbia e schifo non ho. Hai voglia a scrivere poesie...

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  2. Non sei l'unico a non vederne, di differenze. Ma c'è chi le vede e purtroppo da quelle si fa governare.
    E anche io più che rabbia e schifo non ho. Hai voglia a scrivere poesie...

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  3. Non sei l'unico a non vederne, di differenze. Ma c'è chi le vede e purtroppo da quelle si fa governare.
    E anche io più che rabbia e schifo non ho. Hai voglia a scrivere poesie...

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  4. non puoi scrivere una cosa così lunga proprio il giorno in cui sono senza occhiali! (non rifarlo domani, chè non so quando li recupero)

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  5. Ci fossero più persone come te ,capaci di ragionare logicamente ed umanamente, questo nostro sventurato paese andrebbe meglio

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  6. Anche in Belgio e in Germania o negli Stati Uniti trattavano gli immigrati come bestie. L'integrazione ha bisogno dei suoi tempi. Bisogna educare la gente al diverso. E lo si fa leggendo pezzi come il tuo.

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  7. gap, ma tu ti candidi alle prossime vero? perchè io voglio votare uno come te!
    chè dal letame nascono i fiori e dalla nausea e la rabbia finalmente nascono i pensieri migliori.

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  8. gap, ma tu ti candidi alle prossime vero? perchè io voglio votare uno come te!
    chè dal letame nascono i fiori e dalla nausea e la rabbia finalmente nascono i pensieri migliori.

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  9. gap, ma tu ti candidi alle prossime vero? perchè io voglio votare uno come te!
    chè dal letame nascono i fiori e dalla nausea e la rabbia finalmente nascono i pensieri migliori.

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  10. Bellissimo post. Ma io mi chiedo... Arturo come fa a sopportarti?? (bianca)

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  11. terrestri, io sono un migrante dello spazio

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  12. Eh.
    Bisognerebbe anche avere le cifre esatte, che ognuno spara le proprie, è ovvio che poi la gente ha paura di "milleduecento stranieri nel mio paesino del menga!".
    Chi sa veramente quanti ne sbarcano?
    Sono aumentati?
    Diminuiti?
    Di quanto?

    A me frega niente, sonoa nche io dell'idea che, quanti sono, sono, insieme vediamo di inventarci qualcosa.

    Ma almeno abbattere queste paure che mettono i bastoni sul cranio della convivenza, scovando e rendendo pubblici i dati di fatto, non i proclami terroristici, non sarebbe male.

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  13. Eh.
    Bisognerebbe anche avere le cifre esatte, che ognuno spara le proprie, è ovvio che poi la gente ha paura di "milleduecento stranieri nel mio paesino del menga!".
    Chi sa veramente quanti ne sbarcano?
    Sono aumentati?
    Diminuiti?
    Di quanto?

    A me frega niente, sonoa nche io dell'idea che, quanti sono, sono, insieme vediamo di inventarci qualcosa.

    Ma almeno abbattere queste paure che mettono i bastoni sul cranio della convivenza, scovando e rendendo pubblici i dati di fatto, non i proclami terroristici, non sarebbe male.

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  14. Eh.
    Bisognerebbe anche avere le cifre esatte, che ognuno spara le proprie, è ovvio che poi la gente ha paura di "milleduecento stranieri nel mio paesino del menga!".
    Chi sa veramente quanti ne sbarcano?
    Sono aumentati?
    Diminuiti?
    Di quanto?

    A me frega niente, sonoa nche io dell'idea che, quanti sono, sono, insieme vediamo di inventarci qualcosa.

    Ma almeno abbattere queste paure che mettono i bastoni sul cranio della convivenza, scovando e rendendo pubblici i dati di fatto, non i proclami terroristici, non sarebbe male.

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  15. paola.. è che con rabbia e schifo io non sonoa ncora riuscito a costruire nulla di utile..

    stré.. domani corto, promesso.. che poi vuol dire oggi corto, promessa mantenuta..

    superegovsme.. sventurato paese è una delle definizioni più corrette che abbia letto ultimamente..

    splendidi40enni.. io mica credo sia facile, però dico che potrebbe essere meglio di così..

    gmai.. io non sono capace di partecipare veramente, non in maniera civile, sennò lo farei, invece che fare tutti quei preamboli inutili..

    bianca.. perchè in fondo a lui piace quando lo insulto.. ;)

    sammy.. ecco, io le tue capacità di volo le invidio un sacco..

    pepper.. ecco, inventarci qualcosa che sia degno mi pare proprio il minimo sindacale..

    RispondiElimina
  16. paola.. è che con rabbia e schifo io non sonoa ncora riuscito a costruire nulla di utile..

    stré.. domani corto, promesso.. che poi vuol dire oggi corto, promessa mantenuta..

    superegovsme.. sventurato paese è una delle definizioni più corrette che abbia letto ultimamente..

    splendidi40enni.. io mica credo sia facile, però dico che potrebbe essere meglio di così..

    gmai.. io non sono capace di partecipare veramente, non in maniera civile, sennò lo farei, invece che fare tutti quei preamboli inutili..

    bianca.. perchè in fondo a lui piace quando lo insulto.. ;)

    sammy.. ecco, io le tue capacità di volo le invidio un sacco..

    pepper.. ecco, inventarci qualcosa che sia degno mi pare proprio il minimo sindacale..

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  17. paola.. è che con rabbia e schifo io non sonoa ncora riuscito a costruire nulla di utile..

    stré.. domani corto, promesso.. che poi vuol dire oggi corto, promessa mantenuta..

    superegovsme.. sventurato paese è una delle definizioni più corrette che abbia letto ultimamente..

    splendidi40enni.. io mica credo sia facile, però dico che potrebbe essere meglio di così..

    gmai.. io non sono capace di partecipare veramente, non in maniera civile, sennò lo farei, invece che fare tutti quei preamboli inutili..

    bianca.. perchè in fondo a lui piace quando lo insulto.. ;)

    sammy.. ecco, io le tue capacità di volo le invidio un sacco..

    pepper.. ecco, inventarci qualcosa che sia degno mi pare proprio il minimo sindacale..

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  18. tu non saprai parlare del mondo, ma il mondo sa parlare a te. lo ascolti e lo "senti" benissimo.

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  19. Lo so, ma è più forte di me. Proprio non ce la faccio.

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  20. elena.. sì, io ascolto molto meglio di come parlo..

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