venerdì 20 luglio 2007

Flashback - Bangkok #2

"Tuktuk?", ci chiede un ragazzo mentre inchioda su una specie di Ape Piaggio tutta lucette, tendine e offerte votive. I due sedili posteriori, arraggianti lì dove dovrebbe stare il cassone, sembrano comodi. L'aria densa, calda e bagnata mi ha messo voglia di vento.
"How much?" gli fa al volo la Prof.
Aguzzo le orecchie, lei non capisce l'inglese. Solo una qualche sua incomprensibile variante con accento thailandese.
"Nooooo. Trecento bath is too much! Digli cinquanta, Ginocchia! Digli che sennò ci prendiamo un tassì!".
Sorride un sorriso a mezzaluna. Si sente a casa quando c'è da contrattare, lei!
Sorride anche il nostro autista quando gli racconto che Napoli è come Bangkok, solo meno umida. Che anche lì si mangia ad ogni ora.
Infine, spuntiamo un passaggio fino al mercato notturno dei fiori per cento bath più la promessa di cercarlo per tornare in albergo.


Il marciapiede è una stretta linea bagnata, ci camminiamo a malpena in fila indiana. L'acqua scivola in rivoli sottili da ogni bancarella di fiori. Da ogni angusto negozietto. Fiori ovunque. Fiori come non avevo mai visto. E che non avevo mai visto. Di ogni forma, colore, dimensione. Odori improbabili, che stordiscono. Ci sono sacchi di gelsomini bianchi in cui infilare le dita e ragazzine che li allineano su un pezzo di spago per farne una sorta di piccola corona. Domani le vedremo deposte innanzi ad ogni tempietto domestico, insieme a frutta, riso, sigarette, monete. Altre fanno collane di grandi fiori gialli per i templi Hindù. Le orchidee penzolano dagli ombrelloni verdi. Fiori di loto arancio riposano protetti negli angoli. Camminiamo, come inseguendo sfumature nuove di colore. Al profumo insistente dei fiori si mischia quello acre del cibo. Mi accorgo solo allora che molti stanno mangiando, seduti in un angolo di marciapiede. Donne cucinano su fornelli improvvisati. Ragazzi magri dispongono ancora fiori. Siamo i soli stranieri, ma non destiamo alcun interesse. Si vede che siamo lì solo per curiosare, non certo per comprare.
"Ginocchia?"
"Eh?"
"Mi compri quelli?"
"Ecché sso'?"
"Fiori!"
"Ah! Mi credevo melenzane!"

3 commenti:

  1. certo che sì!! fiori bianchi di incerta natura..
    :)

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  2. gap... ma com'è accaduto che tu abbia scambiato dei fiori bianchi per melanzane?...
    nono... non me lo dire...
    ;)

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  3. è che quando mangi riso bollito con altra roba di incerta natura e consistenza da giorni.. beh, le melanzane cominci a vederle un po' ovunque..
    ;)

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