venerdì 5 settembre 2008

λευκός αίμα

Oggi ho incontrato la bellezza.
Il caso fortuito di un sorriso pieno di labbra in cui ha inciampato il mio sguardo distratto. Un viso gentile, ovale esatto dove si stagliava l'allegria comica degli zigomi alti. Il naso sottile e lieve era uno scivolo da risalire fino alla meraviglia
castanotondo degli occhi. Ritagli d'estate sulle pelle e sui vestiti.
Una mano affusolata si muoveva con noncuranza ad aggiustare la posa del foulard multicolore che le copriva il capo.
Un vezzo da diva che svelava la perfezione del cranio calvo. L'altra mano stava mollemente appesa all'albero delle vene: una fisiologica e due fiasche giallo chiaro. Sedeva con sensuale noncuranza su una poltroncina scura, parlava e rideva con grazia gioviale.
Lei, che non ha un nome, era di una bellezza emozionante.
Sopra di lei la scritta nera "Ematologia II" era come un insulto.
Forse non lo si può dire, ma con rabbia ho pensato "Porc***o!". 
         

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