giovedì 25 settembre 2008

Passato remoto

La voce la riconosco immediatamente.
Anche se tace. Anche se si nasconde dietro la vibrazione metallica di un telefono.
Una voce di lentiggini sul naso e di idee per la testa quante le efelidi sulle spalle.
Le parole arrivano lente. Non c'è un dunque, non c'è un discorso da fare che renda il timbro incerto un po' più sicuro.
- Ma tu mi vuoi bene?
- Secondo te?
A volte basta solo il parlarsi, perché la voce è un filo di Arianna teso all'indietro nel tempo.
Parlare è non perdersi.
E sono vent'anni che non ci perdiamo. Nonostante il dolore di certi acciacchi dell'anima. E l'amore di traverso che fu anche peggio dell'odio.
Non ci perdiamo. Perché conosco a memoria i riflessi mogano del suo rosso e la curva mutata del mento che tutto perdona di me. Anche il male peggiore che ho fatto.
A volte ci sono persone così lontane da farti sentire a casa.
            

11 commenti:

  1. Come capisco questa sensazione... ci sono persone così lontano da farti sentire a casa, non potevi sintetizzarlo meglio!!!

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  2. ci fa bene sentirsi amati nonostante il male inferto.
    ma ci fa anche sentire debitori.
    cmq in bilico tra calore e una leggero senso di scomodità.
    come quando la casa è altrove.

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  3. quella frase lì è bellissima "ci sono persone così lontane da farti sentire a casa..."


    anche x me è così... se non ti dispiace vorrei citarti nel mio blog...
    buona giornata!

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  4. non lo dico per fare come sempre il giullare di corte ma in realta io questa frase non l' ho capita e mi piacerebbe avere delle delucidazioni perchè il tuo post mi ha colpito particolarmente ma solo quel frangente non mi è chiaro.
    Grazie

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  5. La casa è in pochi posti, in quelle persone e in quelle sensazioni che non possono svanire anche quando non esistono più. Anche quando la vita è altrove, quando c'è tutto ciò che serve.

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  6. di questo post dico solo che è molto bello. e che dice benissimo quello che vuol dire.

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  7. ommammamia. Con questi post spezzi il mio cuore di emigrante già di per sè incline a spezzettarsi. Alcune cose cominciano per non finire mai, vero?

    palbi

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  8. ognuno di noi dovrebbe avere da qualche parte qualcuno che gli perdona tutto.
    è una grande consolazione.
    che ce n'è bisogno prima o poi.

    e queste tue sono parole davvero bellissime.

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  9. Non so. Chiunque si stanca, prima o poi...

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  10. Ci pensavo ieri sera... Da un affetto forse non nasce niente, spesso non nasce una relazione, o un'amicizia, o un sentire comune, trascorrere qualche ora insieme. Spesso mi trovo ad amare qualcuno che ha paura di me. Poi il tutto vira, mi sento inultile, è come se amassi a caso, un'entropia di cuore.

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  11. fata.. perché non sempre la distanza è sinonimo di lontananza..

    gmai.. è come la casa in cui siamo cresciuti, ti resta dentro anche se non ci vivi più..

    kitty.. grazie e buonagiornata a te..

    cieli.. chieste in questa maniera così gentile, tutte le delucidazioni che vuoi..

    paola.. grazie per aver delucidato al posto mio.. :)

    elena.. grazie..

    palbi.. quasi tutte le cose iniziate davvero non finiscono mai..

    mysya.. io credo che ci sia sempre qualcuno disposto a perdonarci tutto..
    credo..

    blanca.. si riprende fiato, e si ricomincia..
    inevitabilmente..

    cumino.. ecco, secondo me il cuore è entropico per definizione..
    almeno il mio fa gran confusione..
    :)

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