martedì 30 settembre 2008

La necessità di cambiare

Il dubbio che il mondo sia qualcosa che si sta rompendo anima questi miei giorni d'inizio autunno. Le parole suonano come una crepa che si allarga: ovunque si discute di crack e salvataggi, di crolli, caduta libera e ineluttabile tonfo.
L'odore del fango in cui stiamo piombando lo sento da qua.
Lo vedo riflesso negli occhi preoccupati della gente, nella cupa disperazione di certe parole affogate: ho sentito Adelina gridare -e lo stupore mi ha folgorato- parole arrabbiate che sono sembrate enormi e violente su quegli occhi miti di vecchia! E poi subito pentirsi e sgranare il rosario.
Anche la mia voce s'è fatta più cupa, come il futuro. E Dio non mi tiene le briglie.
Cambiare non può più essere un sogno.
S'è fatta necessità.
         

8 commenti:

  1. non ci resta che "costruir su macerie"

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  2. Anche perchè di capire le cose in tempo non se ne parla...

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  3. cambiare non è un sogno.

    tutti i giorni lo insegno ai miei figli.
    più di tutto il resto.
    tutti i giorni.

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  4. davvero, il filo è troppo sottile per fare funambulismo.
    s.

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  5. sammy.. avessi fatto il geometra, almeno..

    paola.. io, mica ci capisco nulla..

    mysya.. son bambini fortunati, i tuoi..

    sagami.. l'equilibrio è una cosa che si rompe, come i coglioni..

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  6. gmai.. io non ho capito nulla, ma di te mi fido ciecamente.. :)

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  7. non mi è mai capitato che qualcuno si fidasse di me ciecamente!
    :))
    yuppppiiiii!
    già mi sento più affidabile!
    :D

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  8. gmai.. ecco, ora non so se sentirmi più un fesso o più uno che ci capisce a naso..
    :)

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