
Basta un'occhiata veloce per intenderne, tra le rughe, la fermezza, la solidità dei passi, la tenacia nella lotta.
Ci sono uomini piccoli che sono eroi, capo calvo e aria triste, ma capaci di battaglie enormi.
Che sono personali, che diventano universali.
Capaci di sfidare il nemico stando dentro la pancia delle sue regole orrende. Ostili, irragionevoli. E disumane. [E anche disdivine.]
E io non so nascondere l'ammirazione che provo guardando di lontano la dignità ferma di Giuseppe Englaro. Io che non ho più padre -e, talvolta, mi scopro a cercarlo in altri visi- vorrei che fosse come lui: capace di tutta la fatica di un difficile gesto d'amore.
Concordo e non solo. Incredibile che ci si possa definire un paese civile se si fa attendere una persona, che già sta facendo un passo difficile, per tutto sto tempo lasciandolo anche a combattere contro tutto ciò senza una briciola di compassione.
RispondiEliminauna bellissima persona.
RispondiEliminache non si meritava, oltre a quello enorme già sofferto, tutto il dolore successivo che è figlio di ottusità e malvagità.
mi inchino a lui e idealmente lo abbraccio.
pare impossibile che la gente non capisca.
RispondiEliminapaola.. ecco, è l'aggettivo civile dietro il sostantivo paese a stonare..
RispondiEliminaelena.. come dici tu, una persona splendida..
gmai.. e non solo non capisce, interferisce pure..