
Assonnato, scosto le tende dell'abbaino che fuori la luce è ancora svogliata. Mi sorprende il chiaro che arriva dal basso, dai tetti che ho sotto, dalle strade.
- La neve! - mi dico felice come un bambino che spera di saltar scuola.
La meraviglia mi assale in un brivido gelido che si inerpica dai piedi scalzi fino alla testa arruffata.
È l'ultima meraviglia che mi rimane, la neve, di quelle antiche che facevano saltare giù dal letto febbricitanti di vita.
Allora corro a spalancare gli scuri, curioso del mondo dall'altro lato: il cortile è candido; il fico, che nei giorni di vento ha perso ogni foglia, è un intreccio di linee bianche che tolgono il fiato.
Dal cielo cadono ancora fiocchi grandi così. Che fan quel rumore di fiocchi che somiglia a un arricciarsi.
Qualcuno mi arriva sui piedi, ancora scalzi, e sulle braccia scoperte come a dirmi:
- Svegliati pirla, che ci sono i panni stesi da ritirare!
- Cazzo, i panni stesi da ritirare!
E tutto il resto è solo correre, ché la neve la si gusta meglio per via.
ahahahah!
RispondiEliminaanche PS stamattina è corso a ritirare i panni!
chè ieri è tornato dai bagordi con gli amici intriso di fumo da capo a piedi ....
oh meraviglia
RispondiElimina(anche i panni l'han gustata)
Peccato sia durata così poco...
RispondiEliminagmai.. i panni innevati mi hanno allagato il pavimento, il gatto s'è buttato di corsa nella pozzanghera di neve sciolta e ha zampettato per tutta la casa..
RispondiEliminano, solo per dirti che è emglio stendere dentro, in inverno..
astio.. i panni in particolar modo..
paola.. già, troppo poco.. io continuo ad ambire ai miei tre metri di neve..
e tutto il resto è noia..