mercoledì 10 dicembre 2008

Gomito a gomito

Sono stati giorni di studio forzato, questi ultimi troppi, passati fianco a fianco di due ceffi dalla barba lunga.
I libri coprivano il tavolo e insidiavano il divano. Appunti e schemi si moltiplicavano di notte, come presi da orgiastico calore, mentre il vuoto del sonno si riempiva di formule e parole.
Sulle pagine, i cerchi neri delle tazze di caffé.
Nella testa il vuoto.
Di Penne, però, ricorderò sempre il miglior caffé del centro-nord -come si gloria lui- preparato con cura maniacale in qualsiasi, improponibile momento. E, soprattutto, le sue lezioni di comunismo teorico che m'hanno innamorato, buttate come a caso in ogni pausa sigaretta.
E cazzo se fuma tanto.
Dell'Ingegnere, invece, come ha messo sul tavolo sapienza e metodo. E nel cesso due cagate asfittiche e risate, sul tavolo, da far mal la pancia.
Io, di mio, c'ho messo solo quattro mura e un frigo pieno, la voglia di cucinare due pasti al giorno e la capacità di scovare, tra i pomodori, il filo del discorso.
Non molto altro.
Se non il talento di inventare giochi geniali per i pochi momenti vuoti.
[Anche se, devo ammetterlo, ho avuto nostalgia dell'assistenza di Fukuda e gli anni d'oro passati a studiare,
al posto di biochimicale, possibilità di una palla in un corridoio.]
Perdere tempo pare sia il mio meglio.
        

5 commenti:

  1. ma tu di tuo ci metti il fantastico te stesso!
    ti pare poco? biochemicalbroter?
    :)

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  2. biochemicalbroDer-brother-bruter...
    ci-si-vi...

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  3. nelle perdite di tempo si vive di più..
    basta non esagerare (a perdere tempo :D)
    bel blog..

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  4. paola.. è che tu hai talento..

    gmai.. sai che ogni tanto ti perdo?

    spaziale.. il difficile è limitarsi..

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