mercoledì 25 luglio 2007

Piano piano

E poi capita che mi si ricordi che si muore.
Non che non lo sappia o che lo rifiuti. Semplicemente tento di non pensarci, non sempre almeno. Ché alla morte ci sono capitato in mezzo senza volerlo -ma chi lo vuole?-, e non me la sono più scrollata di dosso.
Un pensiero che fa male. Il ricordo di tutto quel dolore sale dallo stomaco in uno sbocco acido che brucia la gola. Non bastavano le parole, né le carezze, né il sale di trometamolo. Nemmeno la morfina.
E poi noi siamo di stirpe cocciuta. E abbiamo sempre rifiutato le benzodiazepine!
Anche il lavoro ci si è messo.
- Che lavoro fai?
- Non te lo dico!
- Perché, sarai mica un agente segreto?
- No! Ma le ultime volte che ne ho parlato in uno scompartimento dell'intercity Torino-Napoli ho fatto piangere una ragazza magra e gentile ed arrabbiare un atipico signore genovese.
Certi giorni non mi basta pensare che forse è utile. Che a qualcuno servirà. Che questo mio angolino di attività quotidiana sta dentro progetti che possono essere importanti. Che quando collaboro con certe dottoresse bionde sono orgoglioso e mi dimentico di quanto sia triste doversi mettere a contare. Che forse non potrei fare nient'altro senza sentirmi in debito.
Tutto questo mi arriva addosso in una giornata di cielo azzurro ed aria secca. Che non sembra neanche Torino. In una giornata che vien voglia di correre. Di mare. Di sole. Di scopare. Di vivere.
E penso che è bene finirla di pontificare sulle vite degli altri. Certi dolori non si possono capire, tantomeno giudicare. Solo accudire.
A volte la vita la si rispetta lasciandola finire.
In quiete.

6 commenti:

  1. ...
    senza parole.
    solo commozione.
    bellissimo post.
    grazie.

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  2. :*
    (e sono contenta che tu sia amico mio)

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  3. non mi viene il commento... ma vorrei commentare. no, mi sa che hai detto tutto tu.

    Sammy

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  4. Ma che lavoro fai?

    Quello che dici sulla vita e sulla morte, di cui bisogna accettare la venuta in silenzio, è molto vero. Però è così difficile quando ti succede davvero. Vorresti dirle, aspetta ancora un po', poco poco, solo un giorno o due. Dammi il tempo di accettarlo. E invece quando arriva lo sa, in silenzio, e si porta via un pezzo di te. E non puoi fare nulla. Sniff

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  5. pippa.. l'agente segreto, non si era capito!! ;)
    e non tirare su col naso che sennò mi commuovo..

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  6. no, no, no..
    niente professioni da telefilm..
    a noi ci piace star nascosti..

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