domenica 1 aprile 2007

Passeggiata in seppia

All'improvviso la pioggia si è fermata.
La luce biancastra si è come rotta, virando lievemente in seppia.
Allora ho smesso tutto quel che stavo facendo ed ho cominciato a camminare. Camminavo lungo le strade che piano riprendevano vita e non ero io. La gente si sfilava lenta dal sicuro dei portici, e non ero io che mi muovevo tra di essi. Un passo dietro l'altro, c'era qualcuno in me che non ero io.
Io -di mio- riuscivo solo a pensare alla fortuna di quest'altro in me che camminava un passo solido e privo di paura. Andava. Senza il peso di ieri, senza timore per domani. Solo passi. Uno dietro l'altro. E gli occhi sulla gente, i piedi a sentire il duro scivoloso del pavé o il solido del selciato. La faccia aperta a sentire l'aria fresca.
Ho invidiato quella leggerezza senza pensieri che non ero io.
Poi una goccia.
Il cielo è tornato lattiginoso.
Ho riparato a casa che ero di nuovo io.

1 commento:

  1. Or, 'giorno.. :)

    Ossimoro.. anche a me piace la pioggia, ma finisce sempre che fumo troppo da dietro i vetri. Accidenti!

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