lunedì 4 febbraio 2008

Solo di lana

Piove. Me ne accorgo dai piedi gelati che non trovano pace neanche nei calzini di caldocotone. Un brivido che parte dal basso, sfida l'incertezza delle caviglie, inficia l'acume delle ginocchia facendo storcere finanche il naso arrossato di vento.
Una sorta di contraddizione in termini, il caldocotone. Mai fidarsi solo di un nome, lasciando le calze di lana dentro l'armadio a fare da cuscino al gatto. I nomi tradiscono più delle persone. E i piedi congelano dalle dita nelle pozzanghere grigie di freddo.
Ora pare abbia iniziato a nevicare. In un istante.
Una neve nervosa che non si fermerà, c'è troppa pioggia in terra a farle da letto. E troppo cupo il mio umore per lasciarsi schiarire di bianco.
È che ho creduto alla parola gioia.
E la questione non è tanto se il cotone sia realmente caldo o meno, quanto se il sussulto che mi ha investito nel sentire saprà bruciare una paura che non mi appartiene.
I calzini no, quelli li vendevano al mercato tre paia
cinque euro.

5 commenti:

  1. io ho un cassetto di calzini di spugna presi negli anni 80 che non ho più messo...

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  2. sammy.. ci serviranno quando andremo a correre attorno al faro.. ;)

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  3. Questa è una sciarada, ho capito: sussulto, calzino, cotone, lana

    Ci arriverò, un giorno ci arriverò!

    Nel frattempo metto le calze di lana, che tanto le mia gatte preferiscono dormire sui golf ;-)

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  4. Questa è una sciarada, ho capito: sussulto, calzino, cotone, lana

    Ci arriverò, un giorno ci arriverò!

    Nel frattempo metto le calze di lana, che tanto le mia gatte preferiscono dormire sui golf ;-)

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  5. pippa.. se hai capito sussulto, hai capito tutto.. il resto era solo un inutile blablabla..

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