Ora, qui, è veramente il deserto.
L'eco dei miei passi nel corridoio -e il lento succedersi di porte chiuse- m'invoglia ad abbandonare prematuramente la nave dei penosi doveri quotidiani. Ritrovarmi naufrago di piazza, a gingillarmi con i ghiaccio di un campari orange e un arco verde di collina.
Ma sotto il portico, i bar rispondono con le serrande abbassate alla mia sete. La gente, voltando gli angoli e sparendo.
Mi piace questo silenzio di città d'agosto.
Fortuna che c'è un viaggio da preparare.
si fa un bel dire del fascino della citta' ad agosto, ma a me mette troppa tristezza.qui e' sempre tutto in movimento per fortuna. che' gia' la citta' ad agosto e' malinconica di per se'.
RispondiEliminanonsisa.. a me piace un sacco la città d'agosto, ma dopo che me la sono goduta per un po' mi piace anche abbandonarla..
RispondiElimina..ché, di fondo, sono un mascalzone!!
;)