martedì 27 gennaio 2009

Appunti per ricordare

Nell’universale amnistia morale concessa da molto tempo agli assassini, i deporati, i fucilati, i massacrati hanno soltanto noi che pensiamo a loro. Se cessassimo di farlo, finiremmo di sterminarli, ed essi sarebbero annientati definitivamente. I morti dipendono interamente dalla nostra fedeltà.
Questo è proprio del passato: il passato ha bisogno che lo si aiuti, che lo si ricordi agli smemorati, ai frivoli e agli indifferenti, che le nostre celebrazioni lo salvino continuamente dal nulla, o almeno ritardino il non essere al quale è votato; il passato ha bisogno della nostra memoria.
È il passato che reclama la nostra pietà e la nostra gratitudine: perché il passato non si difende da solo come si difendono il presente e il futuro, e la gioventù chiede di conoscerlo, e sospetta che le nascondiamo qualcosa.


4 commenti:

  1. ho il sospetto (purtroppo) che la gioventù - o molta di loro - non chieda affatto di conoscerlo.

    stamattina ho visto in televisione alcune interviste a ragazzi che, dall'aspetto potevano essere liceali. le "non risposte" a cosa fosse l'olocausto erano desolanti e avvilenti.

    liliana segre, deportata ad auschwitz a 13 anni, ha detto che "erede della memoria è colui che ascolta". io credo che ci sia un'alta percentuale di sordi, attualmente.

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  2. la gioventù deve ricordare...deve!
    il ricordo deve rimanere vivo dentro ognuno di noi...

    Ale

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  3. elena.. è che uno ci spera sempre che qualcosa migliori..

    ale.. ecco, appunto, uno ci spera..

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  4. Ecco, appunto.
    certe parole altrui mi escono dalle labbra quasi fossero di mia produzione. Sarà che ci specchia così bene in certi pensieri da non distinguere l'io dal tu?

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