mercoledì 14 gennaio 2009

Senza voce

Fa freddo. Cazzo, se fa freddo!
Tutto s'è fatto ghiaccio intorno.
Ogni respiro è una fatica imprevista, un fischio acuto dal naso che fa latrare i cani del vicinato.  I rumori giungono ovattati a martello, incudine e staffa, che si rifiutano di battere a tempo sulla coclea. Ovvero non sento una fava, ma ho occhiaie nere e profonde e bellissime. L'intera topografia di Londra disegnata sotto gli occhi.
Il raffreddore, si sa, occlude le vie respiratorie, ma apre le porte della percezione.
Infatti ho ripreso a sognare: mare aperto e grigio, onde alte, naufragio con relativa allegria. Sono stati sogni pieni di vele e di acqua gelata che, forse, altro non erano che lenzuola e sudore.
Chiusa ogni via di comunicazione con l'esterno da insuperabili barricate di muco verdastro, ho ripreso a sognare da dentro. O, forse, è solo successo che il "grande predatore dentro la mia testa che uccide solo per gioco" sia scivolato sul ghiaccio stuccàndosi 'u cuddru.
 

7 commenti:

  1. sarà per il tenore del post che ho letto per ben due volte senza capire: "i cani del vaccinato"?
    :)

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  2. i cani del vaccinato è forte! :D
    bel post! ;)
    e buona guarigione

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  3. gmai.. i cani del vaccinato sono sanissimi..

    ale.. adoro bombarmi di farmaci..

    olt.. dici che ho sbagliato flacone?

    romins.. io, in queste condizioni, non so se sono in grado..

    mysya.. piumone, té caldo, divano, sciroppo di rape, libro..

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  4. E io che cerco di prenderla non la prendo...
    ;(

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