martedì 20 novembre 2007

Nella nebbia

Il sonno agitato della notte mi abbandona poco prima delle cinque. A svegliarmi, un sogno che non ricordo.
O meglio, ho memoria solo della nebbia in cui mi perdevo, della solitudine di un albero di cachi e del bambino che portavo sulle spalle, avvolto in una coperta.
Null'altro.
Inevitabile alzari ed incappucciarsi nella felpa grigia. Fa freddo, prima dell'alba, quando si è così soli.
Vegliare chi dorme è come stare sott'acqua, ogni movimento dev'essere controllato, anche l'ansia. Il fiato va trattenuto con la paura, a farne una miscela improbabile di coraggio.
La solitudine che mi è più faticoso affrontare è proprio questa accompagnata.
Come quando vegliavo le notti deliranti di mio padre.
Inventarsi sempre nuove fondamenta su cui costruire un coraggio immaginato, perchè sai che gli altri si reggono sull'immagine di te.
Questa guerra non è mai finita.
Non finirà mai.
Come se io non esistessi se non dentro i contorni del dolore, se non affossato in una specie di trincea.

12 commenti:

  1. ringrazia che m'hai fatto ridere, che stavo quasi per offendermi..
    ;)

    è bello stupido gatto!!
    direi che è passato in testa nella classifica degli insulti..
    scema!!
    :D

    ah, dimenticavo..
    grazie!

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  2. E se la solitudine dell'alba fosse invece libertà di raccogliere i pensieri in pace per fare del giorno che verrà una splendida giornata di sole? All'alba il mondo è tutto in potenza, sta a te dare al giorno la forma che vuoi. E poi, se ti senti solo, sappi che qui a Milano c'è una famiglia pelosa ansiosa di conoscerti :-)

    p.s.
    Stupido gatto è BELLISSIMO!!!

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  3. e' vero che il coraggio bisogna inventarselo quando sai che un tuo crollo potrebbe ripercuotersi su qualcun altro...

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  4. nel momento in cui uno il coraggio se lo inventa, ovvero si comporta come se ce lo avesse, ecco che è coraggioso.
    lo si acquisisce così il coraggio, inventandoselo.
    uno crede di immaginarselo, invece ce l'ha.
    secondo me.

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  5. cerca un vero albero con la nebbia (lascia pure stare il bambino) così realizzi il sogno e vedi se ti piace...
    Scusa vado, devo prendere un taxi :)

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  6. se non fosse per l'inquietudine che ti ha lasciato le immagni del sogno che hai descritto sarebbero davvero belle, mi ha dato l'idea di una sorta di eterno oblio.

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  7. io credo la risposta sia sì. se ti pensi bello, sei bello. il problema, però, temo sia che mica te ne rendi conto, tu, della tua bellezza.

    (quando hai cominciato, a costruire la trincea? e sei così sicuro della sua esistenza?)

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  8. emme.. infatti mica lo sono! oddio, diciamo che me la cavo, ma solo per non giocare alla falsa modestia che è un gioco che mal sopporto.. ;)
    la trincea c'è, eccome se c'è..
    magari sembra che no, ma sta lì da un secolo, pare.. :)

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  9. sì sì sì.
    funziona proprio così, e te lo dimostro:
    tu sei bello.
    ti immagini brutto.
    questi sono i risultati.
    fai tutto sempre al contrario, tu...
    :)

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  10. lilli.. son bastiancontrario!! :) stupidogatto!! ;)

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  11. Occhio Gap che se fai il corso poi ti tocca imparare a lavorare a maglia.

    Io te lo faccio se vuoi anche se secondo me tu vai benissimo come sei :-D

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  12. pippa.. io avevo una nonna che ha sferruzzato maglioni until the end..
    a undici anni, in preda a dubbi esistenziali circa la mia reale identità sessuale, mi ero fatto insegnare a fare il dritto..
    ho capito che lo sferruzzo non faceva per me quando dopo dieci minuti avevo arruvugliato fili e papalle..
    ;)

    cmq..
    io al corso mi ci iscrivo lo stesso..
    voglio il titolo onorario di 'bellavitiano'..

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