lunedì 31 dicembre 2007

Trentuno

L'aria è viziata di normalità.
Se ne sente l'odore feroce a ogni passo strascicato per strada in avanti, a cercar spazio tra la gente impegnata a comprare l'ultimo paio di mutende rosse, l'ultimo chilo di lenticchie, l'ultima zampa di porco. Solo qualche colpo di fucile lasciato partire in anticipo fa tremare l'atmosfera inerte.
Non è un giorno da resa dei conti, questo. Da bilancio.
È un giorno freddo, niente più.
L'anno inizia a settembre e la linea dei conti va tirata sul finire di agosto. Nessun proposito può essere mantenuto se non comincia niente e niente finisce. 
Non è neanche un giorno di festa.
Nulla vibra intorno, nulla risuona nel mio vuoto. Non ha magia questa festa finta, fatta di rumore e risate forzate. Non ci sono neanche più le carte a farmi tremare, con quei re di denari e otto di coppe che ci facevano vacillare le mani sul bicchiere e litigare feroci attorno al piatto. Finché non arrivava la nonna mettere pace.
Perduto il mazziere, perduto il paciere, s'è chiusa la bisca.
E ora non ci resta che scommettere sulla felicità ricamata una sera di fine settembre nel tepore barocco di un'altra città.

[BRACCO - Brigate Rivoluzionarie Abolizione Capodanno Cristiano Ong]

4 commenti:

  1. Mi auguro, per il 2008, cento di questi post. E sarà vento forte.

    RispondiElimina
  2. E invece il 2008 sarà un anno pieno di felicità, fidatevi, parola di Pippetta vostra :-)

    RispondiElimina
  3. pippa.. come non fidarsi di una che si chiama come te, il nome vero, intendo (ma anche questo fittizio dà cmq fiducia)..
    ;)

    RispondiElimina