martedì 30 ottobre 2007

Uggia

Ginocchia: Mi sento incompleto, Bilogo, come se mi mancasse sempre un pezzo. Come se non facessi mai abbastanza. Mai abbastanza bene.
Mi mancano pezzi a caso: certi giorni sono le gambe per reggermi, altri le mani per fare, a volte il cuore di credere, spesso il fegato per andare. Sempre un angolo d'anima.
Ed anche l'amore mi lascia come inadeguato.
Una vita spesa in mancanze.
Bilogo:  E se fossi tu?
Ginocchia: Ad essere mancante? è quello che pensavo, infatti!
Bilogo: No, a sentirti così. Se fosse un tuo limite caratteriale. Pretendere da te senza sapere valutare, senza valutare il peso degli altri. A me sembra che tu faccia le cose bene. Sei tu a vedere storto.
Ginocchia: Grazie, tu sei come sempre gentile. Ma io mi sento addosso un inquietudine che non mi molla. Come se non ce la facessi mai a vivere. Ma solo ad inseguirla, la vita.
Bilogo: Sei punto e a capo. Ti affanni.
Ginocchia: Senti, ma tu? Sei felice?
Bilogo: E' una domanda che non mi pongo più. Ne ho guadagnato in salute.
Ginocchia: Io non ce la faccio a non chiedere. A dire che non voglio sapere. Stai bene, tu?
Bilogo: Mmh.
Ginocchia: Ok. Sto zitto. 

4 commenti:

  1. basta porci domande


    (è un gioco di parole)

    :)

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  2. Ci affanniamo tutti, per cercare l'assoluto, che per me è: poca serenità, goduta staccando il telefono, andando a passeggio, leggendo Simenon, amando chi non lo sa. Un abbracio. :) Buon fine.

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  3. sammy.. menomale che m lo hai detto, non sono mica così sveglio, io.. :)

    stré.. ma tu hai talento, beata..

    cumino.. mmh, potrebbe essere una ricetta.. grazie.. :D

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