venerdì 14 dicembre 2007

Iperboli

L'errore è sempre quello di alzarsi. Ché lo sai che ci sono giornate che non ci si dovrebbe far cavare fuori dal sicuro del letto, neanche dalle cose impotanti.
Che c'è sempre domani per le cose importanti, e se non ci fosse domani nulla sarebbe poi tanto importante.
L'umore è già cupo al primo freddo del pavimento sul piede scalzo. Il sinistro da sempre, per una strana circostanza d'orientamento di tutti i miei letti. Peggiora con l'amaro del caffè. Precipita al gelo del ballatoio. Si schianta al fiato sul collo di certe amare incombenze.
I minuti trascorrono con aria di ore. Si comunica a mugugni e versi di cane. Le imprecazioni sibilano tra i denti avvelenati. Una giornata di sole gelido, da trascinare fino a sera.
Ma poi arrivano, inaspettate, voci che suonano come d'argento, che ridono in iperboli di parole. Voci amiche che
involontariamente liberano il sorriso incavato nel fondo.
Ci sono giorni che non si può fare altro che dire grazie, e immaginarsi lo sguardo stupito di chi non capisce il perché.

3 commenti:

  1. è in una giornata importante, bella e brutta, che hai scritto questo post. E ti ringrazio, oltre a sottoscrivere in pieno.

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  2. sammy.. ah, prego!! :)

    martina.. oh, prego.. :)

    lilli.. allora prego.. ;)

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