lunedì 19 novembre 2007

Dalla finestra

Fuori il cielo è bianco, come l'aria greve e gelata. Si sta facendo un lento buio di latte. Si sfaldano i contorni delle case intorno, come fosse di sabbia svanisce il rosso dai tetti, l'ocra dei muri.
La solidità delle cose è un errore di parallasse dell'occhio giulivo. Volessi allineare il cuore ai pensieri vedresti quanto sono fragile. Quanto tutto sia fragile. Vedresti che non sono stato io a farti quei graffi. Che non ho più unghia a furia di scavare la terra. Vedresti.
Il riflesso del vetro mi restituisce un lampo di me, addosso solo una specie di paura. Ho denti digrignati e orecchie tirate all'indietro. Zoppico sempre. È il peso di chi non c'è a trattenere il passo alla fuga.
Il vapore di un sospiro sbianca la tela.
Mento solo tacendo.

7 commenti:

  1. Che sei cavaliere l'avevo capito, che merito del gineceo me lo racconti tu e le notizie di te mi fanno felice... Buona notte, un bacione :)

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  2. Non morderti la lingua...
    s.

    P.s.
    Ammetto di aver copiato, per non perderlo: " Zoppico sempre. È il peso di chi non c'è a trattenere il passo alla fuga."

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  3. Il vapore di un sospiro sbianca la tela.

    Questa è una bellissima immagine. Ce le avessi io le tue "sciocchezze" in testa, forse zoppicherei, ma trasudando poesia. Vuoi mettere? ;-)

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  4. pippa!
    hai fatto 6!
    mettiamo d'accordo: chi fa 6 poi fa anche 7, va bene?
    che questo già tiene le orecchie indietro, e pure i 6 ci mancano!
    [ che non oso pensare che accadrebbe se gli si rizzasse pure il pelo! ]
    ;)

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  5. pippa.. a zoppicare fanno male le ginocchia, meglio camminare dritto senza trasudare troppo..
    che sennò l'ascella ne risente..
    ;)

    lilli.. tzé! e tu vorresti liberarti del fondamentale compito di liberarmi dai sei? nonononono!! non puoi mica! :)

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