martedì 22 maggio 2007

Se adesso potessi

Se adesso potessi, mi rotoleri nel fango come un pecari dal collare, per ritrovare l'allegria sconsiderata di quell'estate tragicomica.
Ma qui non c'è neanche fango, solo asfalto sconnesso. Nemmeno i materassi smollati dove saltavo per svegliare chi divideva con me il turno di guardia alle uova di tartaruga, spingendo con la testa ed il naso e grugnendo. Come un capibara.
E vi farei vedere come vola l'oca migratrice e come la lontra sguscia bivalvi, come si muove un gorilla di montagna innamorato, come gorgheggia il cormorano. E farsi le unghie come un orso, chiedere come i gatti, soprassedere come il coccodrillo.
Ecco.
Finalmente mi sono ricordato in cosa sono bravo.
A fare gli animali.

[Ma è un talento così dannatamente privato. Ed inutile! Lo so bene. Anche se come faccio io il capibara..]

6 commenti:

  1. be'...
    è solo questione d'intimità...

    privato: sì.

    inutile: dipende...

    :)

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  2. Fammi lo gnu, dai! ;)
    Annalisa

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  3. lilli.. hai ragione, non poi così inutile!! con questo stupido gioco ho strappato un sacco di sorrisi dai musilunghi..

    annalisa.. lo gnu mi viene un sacco bene, basta che non ci siano leoni in giro ..

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  4. Io rido già con solo i nomi! Capibara sembra il nome del capo dei truffatori :)
    Potresti mettere su YouTube o simili il gorilla innamorato?

    Grazie
    Sammy

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  5. il capibara è un tipo losco, loschissimo nella mia interpretazione..
    solo che la dignità preferisco perderla in privato e non su yuotube.. ;)
    ma dopo una birra, l'oca migratrice mi esce da sola..

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  6. ma quello che mi viene meglio è il capibara che incita la famiglia a muoversi..
    una chicca che chi ha avuto la fortuna di 'subire' ancora mi richiede..
    ;)

    cmq, secondo me la cosa più fuori di tutte è questa:
    "Il periodo dell'anno in cui sono più consumate le carni del capibara è la Quaresima, questo costume è da attribuire a una decisione teologica della chiesa cattolica. Quando i missionari europei incontrarono per la prima volta i capibara in Sud America, nel XVI secolo, scrissero a Roma per chiedere istruzioni: «qui c'è un animale che è squamoso ma anche peloso, e passa il tempo in acqua ma occasionalmente viene sulla terra; possiamo classificarlo come un pesce?». La questione era rilevante perché la dottrina cattolica allora proibiva di mangiare carne, tranne quella di pesce, durante la Quaresima. Avendo una descrizione dell'animale di seconda mano e non attendendo che i missionari tornassero, la Chiesa si pronunciò dichiarando il capibara un pesce. La decisione da allora non è più stata rivista."

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